“A fronte dei numerosi tagli di bilancio, in particolare quelli ai capitoli di spesa inerenti ai Comitati degli italiani all’estero (Comites) e al Consiglio Generale degli Italiani all’Estero (C.G.I.E.), si assiste oggi ad una generale ‘ibernazione’ dei 118 Comites presenti nella rete mondo. Serve riformare i loro scopi e obiettivi integrandoli operativamente nel sistema Italia all’estero”.

Così il Presidente Alessandro Boccaletti, componente di nomina governativa del Consiglio generale degli italiani all’estero in quota Lega.

“La legge 286/2003 sui Comites ha dimostrato di essere imperfetta: oltre ad avere consentito ai legislatori di ridurre l’operatività e il funzionamento degli stessi Comitati con tagli di spesa pari a ben il 50%, ha comportato che il loro utilizzo sia uno strumento per pochi eletti, talvolta caratterizzato da abusi e di poca incidenza sulla rappresentatività del sistema paese all’estero. Un primo passo essenziale verso il recupero di questo fondamentale strumento consisterebbe nel trasformare i Comites in istituti di diritto pubblico, garantendone così il finanziamento, portandoli sotto il controllo operativo della rete consolare. In questo senso, il Presidente Comites per la sua elezione, dovrebbe ricevere sempre il preventivo gradimento dell’Ambasciatore ed essere nominato in delega Corrispondente Consolare. Ovvio che la revoca dello stesso gradimento porterebbe alle sue immediate dimissioni, obbligando così il direttivo a proporre un nuovo eletto. Così facendo, il Presidente:

  • coprirebbe la funzione di corrispondente consolare nell’ambito di un istituto di diritto pubblico, divenendo parte integrante del ‘sistema Italia all’estero’;
  • potrebbe accedere ai registri AIRE, assistendo così il Consolato nell’aggiornamento di tali registri, fondamentali nell’ambito dell’espressione del voto all’estero. Al riguardo, va notato che il sistema, ormai obsoleto, di tenuta dei registri AIRE e la mancata ammissione del voto elettronico in un contesto generale caratterizzato da brogli, plichi smarriti o ritornati al mittente, presenza negli elenchi di cittadini defunti o peggio ancora mai esistiti, con l’aggiunta di problemi di identificazione, con indirizzi non aggiornati e quindi irreperibili, portano ad una crisi del sistema di rappresentanza e tutela dei nostri connazionali all’estero. Occorre guardare avanti modernamente, – continua Boccaletti – creare sistemi e piattaforme che possano permettere l’interscambio e l’incrocio diretto delle domande e delle offerte di lavoro dei cittadini nelle varie circoscrizioni all’estero, con possibilità di rilevazione delle stesse da parte delle varie Consulte presenti nelle singole regioni e a contatto con le imprese ed il sistema Italia. Ricordo che questo ponte tra cittadinanza ed italianità nel mondo, si identifica come estero in più di 6 milioni AIRE e circa 80 milioni di oriundi fino alla quarta generazione, che possono essere per l’Italia fonte e bacino di lavoro, professionalità, consumi, investimenti, portando un decisivo miglioramento dinamico della bilancia commerciale tra esportazioni ed importazioni. Serve credere per volere – conclude il Presidente – e spero veramente che ci sia occasione, in tempi brevi, di rivitalizzare la nostra rete estera indirizzando scopi ed obiettivi come da programma, nell’interesse dell’Italia e delle nostre rappresentanze presenti all’estero”.