“E’ opportuno che l’esperienza di governo di Nicholas Maduro si concluda quanto prima. L’esito delle elezioni dello scorso maggio non può essere considerato attendibile e, pertanto, nell’interesse del popolo venezuelano e della numerosa comunità italiana residente nel Paese, auspichiamo che la soluzione sia rapida e pacifica, arrivando a riconoscere la piena legittimità dell’Assemblea nazionale”.Con questa dichiarazione, Paolo Borchia – Coordinatore federale di Lega nel Mondo – chiarisce la posizione del dipartimento che riunisce gli attivisti del Carroccio all’estero.”Il Governo italiano – spiega Borchia – è presente a Montevideo con una delegazione politica di alto livello, a testimonianza della massima attenzione riposta dall’Italia nella ricerca di soluzioni alla crisi. Matteo Salvini incontrerà lunedì i delegati di Juan Guaidò. Mi sembra che l’atteggiamento della Lega sul Venezuela sia chiaro e trasparente”.”A livello comunitario, – continua Borchia – non posso nascondere il rammarico per la superficialità con la quale il Parlamento europeo ha bocciato gli emendamenti proposti dalla Lega alla risoluzione votata la scorsa settimana: contenevano riferimenti tangibili alla tutela e alla protezione dei cittadini italiani ed europei che vivono nel Paese e sarebbero stati parte integrante di un testo efficace. L’astensione finale, che qualcuno ha cercato maldestramente di strumentalizzare, è figlia anche di questa mancata considerazione di aspetti chiave da parte dei gruppi politici principali; spiace che un atteggiamento ponderato sia stato male interpretato, anche se il clima che si respira in Venezuela in questi giorni sicuramente contribuisce ad acuire le tensioni dei nostri Connazionali e a favorire malintesi”.
“Il mio pensiero – conclude Borchia – va alla comunità italo-venezuelana e credo che tra qualche giorno si potrà valutare con maggiore lucidità l’operato della Lega: non si è trattato di un atteggiamento eccessivamente prudente, ma di una cautela dovuta, finalizzata alla protezione degli oltre 150.000 Connazionali residenti nel Paese”.