”Se si è deciso di abbandonare gli italiani all’ estero, la Farnesina lo dica chiaramente senza tanti giochetti. Da qualche mese la maggior parte dei consolati italiani in tutta Europa sono chiusi ed evadono solo pratiche ritenute urgentissime. Tutto ciò pone serie difficoltà ai nostri connazionali iscritti all’Aire che hanno bisogno del rilascio di un documento scaduto, di una procura o qualsiasi altro servizio che offre la nostra rete consolare”.  Così Paolo Borchia, coordinatore per la Lega nel Mondo e Marco Tirapelle referente per l’Europa, che spiegano: ”Dobbiamo  nostro malgrado constatare che i servizi della rete consolare  in Europa continuano a rimanere una sorta di 38/o parallelo per gli italiani residenti all’ estero. I consolati  infatti sono chiusi al pubblico, quasi in tutta Europa, da oltre tre mesi. Questo comporta disagi notevoli per i nostri cittadini”. Borchia e Tirapelle ricordano come il CGIE (Consiglio generale degli italiani all’estero) da tempo chieda al ministro Di Maio l’assegnazione di più personale ”azione – sottolineano – che doveva essere intrapresa prima dello scoppiare della crisi sanitaria del coronavirus. Ora è ancor più necessario perchè la situazione è stata gestita malissimo e siamo arrivati a luglio con i consolati ancora chiusi”.

Smart working o altre misure intraprese, a parere di Borchia e Tirapelle ”sono state un vero fallimento. Le sedi consolari sono sommerse da montagne di pratiche arretrate. Alcuni consoli, anche quelli più efficienti, hanno le mani legate perché si devono attenere alle direttive emanate dalla Farnesina per tutte le sedi consolari senza tenere conto delle singole specificità”.  Assurdo che, come rivelato dai Comites in Spagna, l’erogazione di un passaporto, prima della crisi epidemiologica, richiedesse 120 giorni a Barcellona, mentre il rilascio di una carta d’identità 150 giorni. Per non parlare delle iscrizioni AIRE che richiedono fino a 180 giorni di attesa per aver completato il processo. ”Emblematico il caso che vogliamo denunciare – affermano infine i due esponenti della Lega nel Mondo – di una famiglia italiana  che dal novembre scorso attende che il figlio venga iscritto all’AIRE, adempimento necessario per ottenere aiuti economici nel paese dove si trovano e per tante altre pratiche burocratiche. Dopo molte telefonate, dalle quali hanno ricevuto solo risposte vaghe, e molte email senza alcuna risposta, a distanza di 8 mesi sono ancora in attesa che loro figlio venga registrato all’AIRE e che ottenga i documenti necessari”.