Roma, – 3 giu- “Le tempistiche per l’accertamento ed il riconoscimento della cittadinanza italiana presso le autorità consolari del Brasile tendono a protrarsi per 15 anni. Queste pratiche di accertamento della cittadinanza iure sanguinis dovrebbero risolversi entro 2 anni pagando 300 euro per ogni richiedente. Eppure accade che i cittadini italo-brasiliani siano costretti a ricorrere al Tribunale di Roma.  Un percorso sicuramente più celere rispetto alle lungaggini dei consolati in Brasile. Stranamente, però, alcuni avvocati dello Stato fanno ricorso alla Corte d’Appello su sentenze ed ordinanze che già riconoscono la cittadinanza iure sanguinis.

La motivazione sarebbe che i ricorrenti non sono più italiani in quanto ci sarebbe stata una naturalizzazione di massa degli stranieri nel momento della proclamazione della Repubblica del Brasile nel 1889. Tutto questo è inaccettabile, per questo ho interrogato il Presidente del Consiglio dei Ministri, il Ministro degli Affari Esteri, il Ministro dell’Interno ed il Ministro della Giustizia: per comprendere il perché si tenda a ricorrere in appello contro le pronunce del Tribunale di Roma in favore di coloro sono già nati italiani iure sanguinis”

Lo dichiara il deputato della Lega Luis Roberto di San Martino Lorenzato di Ivrea.