L’ex vicepresidente, ex ministro dell’Interno e leader della Lega, Matteo Salvini si è presentato nuovamente davanti alla giustizia per il cosiddetto caso Open Arms. Accusato di abuso di potere e di sequestro di persona per aver applicato la legge sulla sicurezza allora in vigore. Il leader del “Carroccio” – così è conosciuta in Italia la Lega – ha scritto sul suo account di Facebook: “Sono stato per più di 3 ore nell’atrio del bunker di Palermo, dove si sono svolti i processi contro la mafia. Sono sereno, anzi, orgoglioso di aver difeso il mio Paese ”. Va ricordato che gli eventi risalgono ad agosto 2019 e che la protagonista è stata la nave finanziata dalla Ong del magnate di origine ungherese. È significativo che coloro che hanno infranto la legge a bordo della nave spagnola che ha raccolto immigrati nelle acque libiche e maltesi, che hanno rifiutato uno sbarco in due porti in Spagna e il trasferimento in una nave militare in un porto sicuro, non siano perseguiti, mettendo in a rischio la vita di 162 persone, eppure l’accusato e’ chi ha applicato la legge, i regolamenti, garantendo la sicurezza ed i confini dell’Italia, oltre che mettere in atto il mandato degli italiani che lo avevano votato per questi compiti.

Il caso Open Arms è stato il culmine della breve e difficile esperienza di sovranità, identità ed esperienza patriottica in Italia. Niente è casuale in politica, e meno vedere chi ha promosso, sponsorizzato e finanziato il presunto salvataggio umanitario. Il giudice delle udienze preliminari, Lorenzo Jannelli, ha disposto il rinvio dell’udienza al prossimo 6 febbraio dopo aver esaminato gli atti presentati dalla difesa. Ricordiamo che tutto è iniziato con l’ordine di sequestro della nave spagnola del 20 agosto 2019 da parte della Procura di Agrigento, Luigi Patronaggio. La Open Arms ha così potuto sbarcare a Lampedusa i clandestini a bordo. Il ministero dell’Interno aveva espresso il divieto alla nave di entrare in Italia, fatto che ha portato all’apertura di un fascicolo giudiziario contro Matteo Salvini. La difesa dell’imputato si è concentrata sulle argomentazioni secondo cui Open Arms avrebbe agito di propria iniziativa, al di fuori delle norme sul salvataggio in mare, nel tentativo di portare immigranti irregolari in Italia. L’Italia, infatti, in questo caso, non è stata né uno Stato di primo contatto né uno Stato coordinatore, poiché non ha mai assunto le operazioni di soccorso. Inoltre, le autorità italiane non hanno smesso di fornire assistenza agli immigrati in nessun momento, consentendo lo sbarco anche ai minori arrivati ​​in prossimità delle acque territoriali.

Gli avvocati della difesa hanno inoltre affermato che: “Il comandante della Open Arms (il catalano Marco Reig Creus, indagato per aver esercitato violenza e complicità nell’immigrazione clandestina) ha sempre avuto numerose alternative. Dopo il primo trasferimento, sono stati meno di tre giorni di navigazione per la Spagna. Perché non si è diretto lì subito e ha insistito per voler sbarcare in Italia? ” La difesa continua ad affermare: “La gestione di questo episodio di immigrazione irregolare ha costituito l’attuazione della linea di governo condivisa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, e dai Ministri competenti, secondo quanto concordato nel “Cambio di Governo” firmato dalle forze di maggioranza dell’epoca. Questa linea prevede il raggiungimento di un accordo per la ridistribuzione dei migranti tra gli Stati membri dell’Unione Europea come fase prodromica al successivo sbarco ”.

Matteo Salvini rischia di subire una condanna a 15 anni di reclusione per aver difeso con la legge i confini del suo Paese. Non c’è dubbio che sia un leader scomodo per i promotori di politiche globaliste che cercano di resettare il mondo e porre fine ai confini nazionali sovrani, alle identità e alle tradizioni europee, occidentali e cristiane. Il cambio della tendenza globale lo vediamo continuamente grazie alla doppiezza, all’imbroglio, al tradimento e alla concentrazione del potere conosciuta come Deep State negli Stati Uniti, ed adesso anche con la censura. Censura prima esercitata dai governi, ed ora, da società tecnologiche private come Twitter, Facebook, Instagram, WhatsApp , Google. tra le altre. Non sorprende, quindi, il linciaggio di leader popolari che non si adattano alla dittatura del politicamente corretto. Il processo contro Salvini non è solo verso il leader della Lega, né con l’umiliazione verso Trump, ma una studiata vendetta che appesta come l’Open Society, il Great Reset e gli Obiettivi dell’Agenda 2030 che sono pienamente operativi e gia’ nella nostra societa’.

Può sembrare che possano porre fine alle libertà, cambiando l’applicazione delle leggi, ma quello che non potranno mai ottenere è annullare dall’oggi al domani sono il coraggio e la dignità – come quelli di Falcone e Borsellino – valori che sopravvivono in milioni di persone e che sempre rifiutano di inginocchiarsi davanti al impunità, violenza e profondo dispotismo dei potenti.

Jose Papparelli

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