Mentre Paolo Borchia – coordinatore federale di Lega nel Mondo – è reduce dall’assemblea generale annuale della Foundation for a Europe of Nations and Freedom svoltasi a Londra, è in corso a Sharm el-Sheikh un bilaterale tra Jean-Claude Juncker e Theresa May per cercare un accordo sul tema Brexit.Tanti i temi di riflessione scaturiti dalla trasferta londinese, in primis quelli legati ai residenti italiani.”Il recesso del Regno Unito dall’Unione – spiega Borchia – dovrebbe essere interpretato come un’opportunità per riflettere sugli errori commessi dall’Ue negli ultimi anni e per ridefinirne la governance, declinando un nuovo modello di cooperazione tra gli stati membri, improntato sul principio di sussidiarietà”.”L’auspicio – prosegue Borchia – è che si arrivi ad un accordo; le imprese italiane devono continuare ad avere la possibilità di lavorare con il Regno Unito ed esportare le loro eccellenze mentre è indispensabile che i cittadini italiani residenti siano messi nelle condizioni di continuare ad apportare il medesimo contributo. Come ho avuto modo di esporre – conclude Borchia – l’emigrazione italiana deve poter continuare ad essere un esempio di contributo di elevato valore per la società e per l’economia britannica”.